Un istante lungo dodici mesi di Valentina Rey

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Costruire cultura presenta l’opera prima di Valentina Rey.

A cura di Andrea Bolfi

Un istante lungo dodici mesi

Valentina è nata a Torino nel Febbraio ’94. Da piccola è sempre stata una bambina molto timida ma con una voglia matta di farsi conoscere.

 

 

 

Ha sempre desiderato ballare e all’età di circa otto anni, alla fatidica domanda del nonno Piero: “Cosa vuoi fare da grande?”

Lei senza nessun’ombra di dubbio ha risposto d’istinto:

“La ballerina!”

ma lui sorridendo semplicemente rispose:

“No… Valentina diventerai una grande scrittrice!”.

Con il passare degli anni Valentina si è appassionata sempre di più al cinema e alle serie tv e qualche anno fa, nel 2.017 si è laureata al DAMS (Discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo) di Torino, lì ha scoperto che esisteva un altro modo di essere scrittrice e qualche anno dopo, nel 2020, si è diplomata in Sceneggiatura alla scuola internazionale di Comics di Torino. Da quel momento non ha mai smesso di scrivere con il sogno di veder prodotto qualcosa di suo.
Così è nato il progetto di “Un istante lungo 12 mesi”.
Farò la ballerina!

 

 

Un tira e molla durato quasi due anni che l’ha portata a pubblicare la sua opera prima: una sua personale visione dell’amore; un delicato viaggio nella sua testa tra un pizzico di esperienze personali avventura e fantasia. Costruire Cultura non si pronuncia sul futuro, in ogni caso auspichiamo che Valentina coroni i suoi sogni e li vesta con il colore della passione travolgente

 

 

 

 

 

 

La grinta di Valentina
UN ISTANTE LUNGO 12 MESI
è una raccolta di racconti che ha come filo conduttore il tema dell’amore. L’autrice segna il tempo con dodici storie legate tra loro dal tema del sentimento e della lotta senza confine. Purtroppo, tutte le storie, come si sa, non sono destinate al lieto fine ma ognuna di loro ci lascia un segno profondo nella nostra anima. Non tutte le storie diventano amore ma rimangono come attimi; cicatrici e abbracci sospesi nel tempo.
E comunque vada la storia, ci ricordano che la vita vale la pena d’esser vissuta malgrado tutto e tutti.
“A volte un istante vale più di una vita intera”

Ho scelto alcuni racconti estratti da Un istante lungo dodici mesi che riporto qui:
  • FEBBRAIO
1) Eccoli lì, disposti ai lati opposti della sala, entrambi incerti sul da farsi. Lei prende coraggio e si avvicina al ragazzo per invitarlo a ballare. Lui prende la sua mano tesa e la guida proprio al centro della pista, attraverso le coppie ignare. Dopo interminabili secondi di silenzio, finalmente lui prende la parola:
“Certo che sei incredibile. Dopo quello che hai fatto fai finta di nulla”
Lei lo guarda confusa e risponde
“E cosa avrei fatto?”
Lui le fa fare un giro per poi avvicinare i loro volti fin quasi a sfiorarsi.
“Stai uscendo con un altro”
Lei trattiene il respiro per un attimo ma gli tiene testa
“E anche fosse? A te che t’interessa?”
Il ragazzo si allontana con la scusa di un altro giro. Lei si avvicina di nuovo, vuole chiarire.
“Comunque siamo usciti una volta sola ma non è andata”
Lei lo guarda negli occhi mentre con le dita sfiora delicatamente la nuca del ragazzo. Lui evita imperterrito lo sguardo. Non le crede. La ragazza rassegnata si allontana da lui e fa per andarsene. L’improvviso distacco colpisce il ragazzo come una doccia fredda. Prende il braccio di lei e la tira verso sé. D’istinto lei si stringe a lui inebriata dal suo profumo mentre, sullo sfumare della canzone, lui ricambia
stringendola a sé.
2) Rinchiusi in una dimensione tutta loro, i due ragazzi continuano a ballare, troppo presi l’uno dall’altra per rendersi conto di chi hanno intorno. Lui porta una mano dietro il collo di lei e la accarezza con il pollice per poi incatenare gli occhi ai suoi.
“Mi è mancato tutto questo”
Lei sostiene lo sguardo mentre fa scivolare lentamente la mano sul petto di lui
“Anche a me. Tanto”
Lui sfiora il fianco di lei provocandole un brivido. La chimica tra i due è palese a tutti in sala. Solo i diretti interessati continuano ad ignorare la cosa. Si fermano per riprendere fiato ma subito un altro ragazzo si butta su di lei invitandola a ballare. Lui, rimasto a bordo pista, osserva i movimenti sensuali della ragazza e le mani del ragazzo che la stringono un po’ troppo per i suoi gusti. La ragazza ringrazia per il ballo e torna da lui che, senza attendere oltre, la spinge nuovamente al centro della pista. Al termine della canzone, lei avvicina il volto a quello di lui, posa un delicato bacio sull’angolo sinistro della sua bocca e sussurra un saluto. Poi con un’espressione trionfante sul volto, si allontana senza voltarsi mentre il ragazzo la osserva andare via con il sorriso sulle labbra.
  • OTTOBRE

Cinque del mattino. Strada deserta. Una singola auto procede verso casa, di ritorno da una serata in discoteca.
All’interno dell’auto, un ragazzo e una ragazza scherzano e si prendono in giro giocosamente.
É il loro modo di stare insieme. All’improvviso lui si fa serio e, guardando dritto verso la strada, sputa fuori l’unica domanda che gli ronza in testa da tutta la sera.
“Quindi il mio amico?”
Lei osserva fuori dal finestrino gli alberi passare dando poca importanza alla domanda
“Il tuo amico cosa?”
“Vi ho visti affiatati stasera. Hai fatto colpo.”
Lei ci pensa un attimo
“E’ molto carino”
Lui la guarda con la coda dell’occhio facendosi sfuggire una semi risatina
“Tutto qui?”
Lei si volta verso di lui sistemandosi meglio sul sedile.
“Cosa vuoi che ti dica? Non lo so nemmeno io. Ogni volta che qualcuno si interessa a me, faccio di tutto per far si che
s’allontani. Non sono capace a creare qualcosa”.
“Non è così. Scommetto che con la persona di cui sei presa veramente, intendo presa di testa, saresti disposta a creare qualcosa”
La ragazza sospira e torna a fissare la strada davanti a lei
“Può darsi. Ma non lo saprò mai. Sono stanca di starci male”
“Secondo me invece dovresti provarci. Magari va bene.”
Lei si volta di scatto verso di lui e trova i suoi occhi penetranti che cercano di comunicare qualcosa. Parole importanti che, per paura, la bocca non ha il coraggio di emettere.
Lei scuote il capo e distoglie lo sguardo.
“L’ultima volta è andata male e non cambierà mai nulla”

“Devi esporti o non lo saprai mai!”-
“Fa troppo male”-
I due guardano dritto verso la strada, ognuno immerso nei propri pensieri.
Arrivati a destinazione, il ragazzo parcheggia e fa per scendere dalla macchina.
Lei come risvegliata, lo trattiene per un braccio
“Ti prego rimani con me altri cinque minuti. Per favore.”
Lui accenna un sorrisetto e guardandola si sistema meglio sul sedile.
“Va bene. Ma con questo fanno tre cene offerte. Sappilo.”
La ragazza ride delicatamente e si rilassa sul sedile dando libero sfogo al flusso di pensieri che aspettavano solo qualcuno disposto ad ascoltare.


Valentina Rey

Un istante lungo dodici mesi

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